É utile iniziare con un breve riassunto storico sulla nozione dei “gradi” nelle discipline marziali giapponesi.
All’epoca in cui le varie discipline avevano necessariamente una ragion d’essere (ossia l’applicazione in autentiche situazioni di combattimento) è evidente che il praticante adempiva il suo dovere di guerriero vincendo o perdendo sacrificando così la propria vita. Non c’erano molte scelte per quanto riguardava la sua capacità di combattente; la nozione di un sistema di gradi basato sulla valutazione di capacità combattive sarebbe stata, per così dire, un controsenso.
Dei gradi e dei Dan – di Edoardo Borghese