All’epoca in cui le varie discipline avevano necessariamente una ragion d’essere (ossia l’applicazione in autentiche situazioni di combattimento) è evidente che il praticante adempiva il suo dovere di guerriero vincendo o perdendo sacrificando così la propria vita. Non c’erano molte scelte per quanto riguardava la sua capacità di combattente; la nozione di un sistema di gradi basato sulla valutazione di capacità combattive sarebbe stata, per così dire, un controsenso.